Dobbiamo smaltire un po’ di mozioni, ordini del giorno e interrogazioni. Diversi di noi devono smaltire anche un po’ di peso.
Mestrone dichiara di aver mangiato solo sgombro e purè, ma la cintura lo smentisce. In più, comincia a grattare una bottiglia d’acqua dai banchi di fronte. Dopotutto, da oggi comincia la Quaresima ma fino a stasera c’è il liberi tutti. In sala è stata cambiata la foto del Presidente della Repubblica, adesso Mattarella ci guarda.
Scirè e Arcerito giustificati, Brami non pervenuto. Traina sta discutendo del riavvicinamento Cuba-Usa. Lega in ritardo, Giannessi sta finendo la sessione di fitness.
Nessuna comunicazione, si va all’approvazione del verbale del 17/12. Andenna propone un minuto di silenzio per le vittime delle Foibe, visto che il Sindaco domenica aveva partecipato alla commemorazione. Arriva la Lega.
Il Sindaco dice che la memoria va mantenuta, l’impegno deve partire dalle scuole per non dimenticare e far sì che gli eccidi, di qualsiasi colore, non si ripetano.
Fossati vuole chiedere informazioni per quanto riguarda i profughi: lui è a favore dell’accoglienza, ma ha scoperto da internet e dal sito de “Il Giorno” che a Limbiate arriveranno 50 profughi. E’ corretto che noi veniamo a saperlo così? C’è poi la questione di metodo, è corretto che si occupino gli uffici della Provincia, che dovevano essere destinati all’Avis? Vuole capire qual è la situazione. Arriva Edoardo “Gordon Gekko” Brami.
Il Sindaco dice che ne parlerà al momento della discussione della mozione più avanti.
Mestrone dice che Fossati lo ha in parte anticipato. Prima ringrazia Schieppati perché ha convocato un Consiglio per discutere delle mozioni giacenti, ma gli sembra che ultimamente ne stiano succedendo un po’ troppe. Ha necessità di capire una serie di cose. Questa settimana abbiamo scoperto che il progetto tramvia è definitivamente tramontato, servirebbe una presa d’atto del Sindaco e non dell’assessore. Poi c’è la questione dei profughi: c’è l’allarme per il possibile arrivo di terroristi insieme ai profughi, spera che anche Limbiate si sia attrezzata per difendersi. Poi c’è la mazzata sui denti presa dal TAR, dice che l’assessore inetto (dal latino “in ectus”, non adatto) ha messo il Comune in una brutta situazione. Il PGT è fermo, tant’è che è già stata avviata una variante che verrà gestita dalla prossima amministrazione. Schieppati gli ricorda che deve rispettare il regolamento del Consiglio. Gli dice che la metro tramvia sarà discussa in Consiglio oggi e il 25 si discuterà della sentenza del TAR.
Arriva Giannessi. Il Sindaco dichiara che l’Amministrazione risponderà al TAR, sta lavorando per superare l’impasse. Sugli immigrati risponderà dopo, lui è per un’accoglienza sostenibile e decorosa, poi si vedrà se siamo in grado di farlo anche alla luce della situazione di guerra oltre il Mediterraneo. Schieppati suggerisce ai consiglieri che hanno presentato le interrogazioni a trasformarle in mozioni così che si possa discutene.
Si fa il minuto di silenzio, esteso per tutte le vittime delle violenze di questi ultimi tempi.
Schieppati chiede se ci sono osservazioni sui verbali e Traina chiede che si ricordino pure i morti del Mediterraneo. Schieppati gli dice che la sua intenzione era di ricordare tutti i morti.
Il verbale viene approvato e si va al punto 3: mozione della Lega a sostegno del referendum sull’autonomia della Lombardia. La Galli dice che ritira la mozione, perché il Consiglio regionale ha approvato con i 2/3 dei consiglieri. Solo il PD si è messo nell’angolo, ma finalmente ci saranno benefici per i lombardi.
Faccio notare che buttiamo 30 milioni di euro, in un momento in cui si cerca di accorpare le competenze ed eliminare le regioni a statuto speciale la Lombardia propone di farne un’altra.
Fortunati ricorda che le proposte della campagna elettorale di Maroni sono state tutte disattese, spendiamo 30 milioni per non aver voluto richiedere direttamente al Governo una maggiore autonomia. La Lega sta facendo solo propaganda. Adesso è arrivato l’aiuto del M5S, ma si sta andando contro gli interessi dei cittadini lombardi.
Cinzia Galli dice che può spiegare come stanno le cose davvero: un tavolo Stato-Regione c’è stato, ma Renzi non ha nemmeno fatto parlare le regioni. Il referendum potrebbe costare 30 milioni, ma la democrazia non ha un prezzo. Il prezzo è quello che paga la regione allo Stato, 1 miliardo tagliati dallo Stato alla Lombardia. Non vuole difendere il M5S, ma dall’inizio hanno sempre dichiarato che avrebbero votato a favore del referendum perché la loro politica è di dare voce ai cittadini. E’ il PD che è rimasto in un angolo e dovrà spiegare perché non è a favore dei cittadini lombardi.
Ghezzi e Traina si rimpallano la parola, poi lasciata al primo: Renzi ha tagliato 1 miliardo alla Lombardia, ma li ha ridistribuiti con gli 80€ e gli sgravi alle imprese. Regione Lombardia vuole l’autonomia per sé ma non rispetta quella dei Comuni, visto che noi dobbiamo rivotare la richiesta di adesione alla città metropolitana perché la Regione non ha fatto gli atti conseguenti.
Traina si aspettava che si ridimensionasse la cifra da spendere, ha letto che con il progetto del voto elettronico si dovrebbe spendere 15 milioni. La democrazia non ha prezzo. Si sta discutendo di abolizione del Senato, ma qui si è abolita la possibilità di scegliere i consiglieri provinciali. Adesso si sta discutendo di abolire alcune regioni. Lui viene da una regione a statuto speciale, ma queste prerogative poi non sono sempre realizzate: per lui sarà una vittoria di Pirro, perché poi si farà poco. Sarebbe auspicabile che questa consultazione si accorpasse ad altre elezioni, così da risparmiare un po’.
La Galli gli dice che la partita è più importante: c’è un tentativo reale di togliere i principi più importanti della democrazia, togliendo ai cittadini la possibilità di votare i propri rappresentanti in Provincia, si cerca di togliere le regioni per accentrare il potere a livello centrale.
Ghezzi dice che non si vogliono abolire le regioni, ma alcune sono più piccole di alcune Provincie. Dobbiamo avere uno Stato forte, è in Europa che si fanno le regole adesso e non dobbiamo tornare a 20 staterelli come prima del Risorgimento. Alcuni presupposti possono essere condivisi, i problemi vanno risolti senza spezzettare il Paese.
Mestrone dice a Ghezzi che è stato ancora una volta approssimativo. Altri consiglieri hanno portato discussioni politiche, adesso abbiamo un Presidente della Provincia non scelto dai cittadini che impera sui Sindaci. Perché non lasciamo scegliere ai cittadini? Il PD deve difendere il suo Presidente del Consiglio e non tutela i cittadini.
Fossati non è d’accordo con Regione Lombardia, in due anni non ha combinato granchè. Il prezzo non va sottovalutato, si potevano investire su scuola e sanità. Il referendum è consultivo, i cittadini non decidono in realtà.
Intervengo di nuovo per ricordare che anche prima, con il Presidente della Provincia scelto dai cittadini, i Sindaci dovevano subire le decisioni di altri. Regione e Provincia hanno sperperato un sacco di soldi in palazzi di rappresentanza.
Traina ricorda che la regione si sta muovendo nell’ambito delle sue prerogative e non oltre.
Fortunati dice che lui non ha mai difeso a spada tratta il Governo, tranne quando ha rotto il patto del Nazareno, ma qui si sta portando avanti solo la volontà di Maroni che sta stravolgendo tutto quello che ha promesso in campagna elettorale. Che fine ha fatto la macroregione? E il 75% delle tasse che dovevano rimanere? E i ticket per chi è tra i 14 e i 65 anni sono ancora lì. I tagli sono stati fatti a tutte le regioni.
Volpe precisa che i 15 milioni di € sono un granello rispetto a quanto paghiamo per i profughi. Poi chiede che differenza c’è tra togliere una mozione e discuterla, visto che abbiamo perso un’ora in discussione? Schieppati risponde che se la Galli avesse solo ritirato la mozione senza commentare, forse si sarebbe evitata la discussione. Dovevamo discutere di mozioni e interrogazioni.
Il Sindaco è più dispiaciuto del taglio di 1 milione di € al comune di Limbiate. Ringrazia poi noi Consiglieri, siamo più vicini al comune di Biella che ad Agrigento come spese.
Di Lucca legge un piccolo testo: Maroni potrebbe già adesso chiedere più poteri senza spendere soldi. Il referendum non spiega quali siano questi poteri in più che vengono chiesti. La realtà è che la Lega cerca una maggiore visibilità politica.
Mestrone si dedica alla partita a Governor of Poker, mentre Giannessi passeggia per mantenersi in forma.
Si va al quarto punto: interrogazione sulla condizione idrogeologica del territorio. Archetti riassume in soli venticinque minuti la commissione, in cui si è parlato del problema locale e sovra comunale. Limbiate ha assegnato a Brianzacque la gestione del ciclo idrico. Ci sono ancora zone non coperte dalla fognatura e il problema della gestione dei fiumi e torrenti investe non solo Limbiate ma anche i comuni limitrofi.
Carrara ringrazia per la risposta, ma ricorda che Brianzacque si impegnò, a ottobre 2014, a verificare lo stato della fognatura di Limbiate e confermare la necessità di fare le vasche volano. Adesso si sposta questo termine a giugno 2016, lasciando ancora incertezza ai limbiatesi. In più, doveva valutare la dismissione delle fosse biologiche ma ancora questo non è stato fatto.
Archetti ricorda che delle vasche si parla da più di dieci anni, sulle fosse biologiche si sta avanzando a macchia di leopardo perché bisogna valutare prima la capacità di carico della rete e questo è il nostro impegno.
Sgrò vorrebbe fare una domanda, ma Archetti e Schieppati gli ricordano che non è previsto. Archetti poi battibecca con Mestrone e Fortunati chiede che si possa lasciare fare la domanda.
Archetti dice che c’è stata una lunga commissione territorio e si poteva venire lì a discuterne.
Interviene anche Mestrone e Schieppati dice che l’anarchia deve finire. Mestrone ribatte che anche Archetti è intervenuto senza permesso dopodiché si siede.
Sgrò ha trovato poco adeguata la risposta di Archetti, lui non fa parte della Commissione perché non è stato inserito. Lui si è fermato ma Archetti non ha fatto fare la domanda. Schieppati si inalbera: rispettiamo il regolamento.
Fortunati interviene per fatto personale: non accetta che assessore gli faccia la lezione sulla presenza in commissione visto che lui non ne fa parte. Le risposte sul regolamento le dà il Presidente del Consiglio e non l’assessore. I consiglieri possono avere altri problemi per la mancata partecipazione alle Commissioni.
Schieppati chiede poi a Volpe, Sgrò e Mestrone se accolgono la proposta di Fossati di trasformare l’interrogazione sui profughi in ordine del giorno, così da far votare la richiesta. Traina fa presente che solo i proponenti dell’interrogazione possono chiedere di modificare la tipologia da interrogazione a ordine del giorno e non il Consiglio.
Schieppati discute con Mestrone e la Galli, poi rinfresca il regolamento a tutti: l’art. 65 dice che il Presidente stabilisce l’ordine del giorno e le sue integrazioni. Poi chiede a Volpe se è d’accordo a modificare l’interrogazione in ordine del giorno. Tutti e tre non lo vogliono fare.
Schieppati chiede il cambio per 5 minuti e Sgrò legge l’interrogazione: è prevista la costituzione di un centro smistamento profughi a Limbiate?
Schieppati torna a posto e il Sindaco risponde: fino a lunedi non ne sapevamo nulla. Adesso sappiamo che la Provincia ha messo a disposizione i locali degli uffici dell’ex Provincia a Mombello per ospitare 30-50 profughi per un mese a Limbiate. Da dicembre non sapevamo più nulla (dopo che si vociferò di utilizzare l’ex bocciodromo). Abbiamo chiesto garanzie sulla sicurezza, soprattutto perché di fianco agli uffici della Provincia c’è una scuola superiore e alla Provincia è stato chiesto di fare almeno il marciapiede di accesso alla scuola. Abbiamo poi chiesto di utilizzare le strutture della Provincia non impiegate (il Focolare) per le nostre criticità abitative. Noi confidiamo che vada tutto bene, anche perché ci sarà un controllo costante da parte della cooperativa.
Mestrone non è soddisfatto dalla risposta del Sindaco, quanto da lui detto è il minimo che ci si può attendere. Questo argomento tocca da vicino i cittadini di Limbiate, se il passaggio dei 20 nigeriani non ha lasciato problemi di ordine pubblico forse ne ha lasciati sulle strutture. Stavolta vuole capire su quali criteri verranno scelte le cooperative che gestiranno i soldi e le persone. L’aspetto che più gli interessa è quello della sicurezza, oggi sorrideva perché un giornale britannico dice che potrebbero arrivare terroristi con i barconi e un politico di sinistra lo faceva notare. La questione va affrontata con la massima serietà. Il fatto che il Sindaco, dopo la disponibilità data all’inizio per un numero limitato di persone, oggi confermi la disponibilità a un aumento delle persone per loro è inaccettabile. Il Sindaco continua a dire che non vuole fare il Sindaco, ma questo non può essere accettato di fronte al pericolo per l’incolumibilità dei cittadini di Limbiate alla luce dei recenti fatti che hanno alzato l’allarme.
Il Sindaco ringrazia Mestrone per il suo intervento pacato. Dice che vigileranno insieme sulle cooperative. Purtroppo non ce ne sono di Limbiate, perché il contributo economico dell’Europa è rilevante. In realtà non abbiamo potuto contrattare, le strutture non sono del Comune di Limbiate. Per lui l’accoglienza è un dovere, poi tutti devono rispettare le regole. La speranza è che finisca la guerra e non arrivi più nessuno. Il Comune non ha messo a disposizione nessuna struttura, la Provincia ha fatto una scelta e noi abbiamo ribadito la necessità dei controlli sanitari e di sicurezza.
Fossati dice che l’interrogazione chiede delle azioni fatte dal Comune e non ce ne sono state. Durante le comunicazioni lui ha chiesto che il Sindaco spiegasse, adesso chiede che ci sia un incontro dei Consiglieri in commissione servizi. Non ritiene che ci siano pericoli per le famiglie, ma in Consiglio non ci sono stati interventi moderati.
Fagone vorrebbe intervenire e discute con Schieppati che gli dice che non può farlo. Fagone ha un problema politico, vorrebbe discutere di quanto sentito ma Schieppati gli dice che può fare una richiesta di ordine del giorno.
Schieppati va avanti e passa all’interrogazione sulla metro tramvia, ma Volpe vorrebbe un altro chiarimento che non ottiene: Schieppati dice che deve fare un altro ordine del giorno. Il Sindaco va a parlare con Volpe, mentre Sgrò legge l’interrogazione: si legge che si vogliono stornare i soldi della metro tramvia, cosa facciamo noi?
Mentre Fagone va via arrabbiato con Schieppati, Archetti risponde: sono preparato su tutto quanto, non ho problemi a rispondere. Dalla presentazione della mozione è successo altro, il ministro Lupi ha dichiarato che i 60 milioni della metro tramvia sono stati stornati verso Expo. Negli anni passati siamo riusciti a fare investire fondi per la sistemazione della sede rotabile per garantire la continuazione del servizio. L’USTIF aveva segnalato la criticità della vicinanza della sede tramviaria alle abitazioni, ma Limbiate è messa meglio rispetto a Senago e Cassina Amata. L’Amministrazione si è impegnata molto (e lui in particolare) per il mantenimento del tram. Già nel 2007 si dava la tramvia come opera compiuta. Noi abbiamo agito in regione e in Parlamento, ma dall’agosto 2012 gli enti non si sono più incontrati. L’ex assessore provinciale De Nicola si era impegnato con noi, poi è stato sostituito e siamo rimasti fermi anche perché non si sono trovati tutti i fondi da parte degli enti locali. Il ministero diceva che l’opera, per mantenere il finanziamento, doveva essere cantierabile: però dal 2012 nulla si è più mosso, tranne che da parte nostra. C’è stata una girandola di assessori regionali e il tempo è passato senza che l’opera diventasse cantierabile, finchè il ministro Lupi ha dichiarato che i soldi sarebbero stati dirottati su EXPO. Il 25 febbraio ci sarà un incontro con l’assessore regionale Sorte, l’opera aveva vinto un bando ed è necessaria. Tra l’altro il finanziamento riguardava il tratto Milano-Varedo ma il nostro obiettivo è riqualificare tutta la linea fino a Mombello.
Sgrò dice che c’è un problema politico: la richiesta di riposta scritta e orale serviva per far rimanere agli atti tutto quanto. C’è stato un impegno economico non indifferente. E’ da molti anni che si parla di tramvia, con progetti diversi, ma politicamente si è fatto molto poco anche perché prima non la si riteneva importante. E’ diventata importante con l’arrivo della metropolitana a Comasina. Dobbiamo muoverci, anche perché se no perderemo tutto. Poi bacchetta Archetti: l’USTIF controlla i treni e non i tram, questo è un treno!
Alle 23,50 si chiude e andiamo tutti a nanna.
Alla prossima!
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